Le proprietà organolettiche dell’ olio d’oliva

Alimento antichissimo, emblema della dieta mediterranea, perfetto a crudo o in cottura, l’olio di oliva rappresenta un pilastro della nostra alimentazione. Versatilissimo, impreziosisce con il suo aroma moltissimi piatti della nostra cucina, nonché si presta meglio di chiunque altro alla frittura, per via del suo elevato punto di fumo, rispetto a qualsiasi altro tipo di olio.

Insomma, l’olio di oliva è veramente oro liquido.

L’olio di oliva è classificabile in cinque categorie fondamentali, in base al livello di acidità: si parla di extravergine di oliva se l’acidità non supera lo 0,8%; di oliva vergine se l’acidità non supera il 2%; di oliva vergine lampante se supera il 2%. Si parla di olio di oliva quando si mischia olio di oliva vergine con oli raffinati non raggiungendo il 2% di acidità; olio di sansa quando si mischia l’olio di sansa di oli raffinati con olio di oliva vergine e l’acidità non supera l’1%.

Circa le proprietà organolettiche, l’olio di oliva è un alimento molto calorico e da usare con parsimonia nelle diete. Infatti sono quasi 900 le calorie per 100 ml di prodotto. Ciò che rende l’olio preferibile al burro e ad altri grassi animali è il fatto che gran parte dei grassi contenuti sono insaturi (acido oleico e linoleico), mentre solo una piccola percentuale è rappresentata da grassi saturi (acido palmitico e stearico).

La presenza massiccia di grassi insaturi, rispetto ai saturi, determina un accrescimento dei livelli del colesterolo HDL (il colesterolo buono) che combatte il colesterolo LDL (quello cattivo che ostruisce le arterie) aiutando a mantenere in salute il sistema cardiovascolare. Il colesterolo cattivo viene dunque condotto, grazie anche all’olio, più facilmente verso il fegato dove viene metabolizzato.

Questa è certamente una delle principali ragioni per cui è preferibile sostituire il più possibile grassi animali come burro o strutto con i grassi vegetali dell’olio di oliva. Anche alcuni oli vegetali come quello di cocco e quello di palma sono particolarmente ricchi di grassi saturi e dunque sconsigliabili. L’olio di oliva inoltre è veicolo di numerosi nutrimenti essenziali per il nostro organismo, come la vitamina E, la vitamina K, ferro e una serie di antiossidanti come i polifenoli, utili a combattere l’invecchiamento cellulare.

La ricchezza di antiossidanti lo rende un utile alleato nella prevenzione del cancro e non bisogna dimenticare che si tratta dell’olio che ha il punto di fumo più alto, dunque non c’è rischio che in frittura degeneri sprigionando sostanze cancerogene come può accadere con altri oli.In definitiva l’olio di oliva è una scelta sana e nutriente; da preferire rispetto a tutti gli altri condimenti sia di origine animale, sia di origine vegetale, tenendo però sempre un occhio alle quantità dato che si tratta di un alimento ricco di calorie.