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Cerrate Lecce

Cerrate, come Melcarne, fu in passato un’area masserizia. Quando Sigismondo Castromediano la visitò nel 1877, in qualità di Ispettore ai Monumenti, scrisse che durante il periodo pasquale, nel cortile della masseria, si celebrava il cosiddetto panieri, ovvero una piccola fiera, un mercato frequentato dagli abitanti della campagna.

Il nucleo che comprende l’abbazia, inizialmente adibito a scriptorium dei monaci amanuensi, probabilmente al servizio dell’abbazia di San Nicola di Casole (nei pressi di Otranto), col passare del tempo divenne un’azienda agricola, con conseguenti modifiche architettoniche.

Abbandonata nel XVI secolo dai monaci basiliani per ragioni sconosciute, Cerrate passò sotto il controllo del Vaticano, divenendo una “commenda cardinalizia”. Papa Clemente VII la concesse al cardinale Niccolò Gadi, il quale la rifiutò, quindi fu donata nel 1531 all’Ospedale degli Incurabili di Napoli, che si occupò di compilare un inventario e un libro patrimoniale, a testimonianza dell’attività masserizia.

Abbazia Cerrate

Un documento del 1662, relativo alla visita del vescovo di Lecce Luigi Pappacoda, fornisce una precisa descrizione del luogo adibito a masseria: “sei cubicoli al pian terreno e tre nel superiore, due frantoi scavati nella grotta, un forno e un mulino nel quale furono trovate delle tombe greche”.

Gli storici fanno riferimento all’olivicoltura, attività primaria all’interno della masseria, ma anche alla cerealicoltura, nonché all’allevamento di animali, come faceva presuppore la presenza di una stalla e di un deposito di paglia.

Si ha certezza inoltre di una torretta costruita a scopi difensivi, per l’avvistamento dei turchi. Difatti, nel 1711, Cerrate fu presa di mira e saccheggiata da una banda di pirati, sbarcati a Torre Specchiolla, nella vicina Casalabate.

cerrate salento

Dopo un lungo periodo di degrado e oblio, Cerrate fu acquistata il 31 luglio 1877 da Giovanni Sigillo di Napoli: ci furono ulteriori passaggi di proprietà fino a che, nel 1965, la provincia di Lecce ne prese possesso, tramite decreto prefettizio, avviando un primo intervento di restauro.

La storia di Cerrate è sempre stata caratterizzata da alti e bassi, da momenti di abbandono e periodi di buona amministrazione, fino ad arrivare tra le braccia sicure del FAI che, nel 2012, ha deciso di inserire l’abbazia di Cerrate nel circuito dei suoi beni da salvare e valorizzare.

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