“D’in su la vetta della torre antica…” è il celebre verso di Giacomo Leopardi che torna alla mente osservando il paesaggio dalla torre di Masseria Melcarne, preziosa testimonianza architettonica del XVI-XVII, che svetta tra gli ulivi del Salento, inebriati dalla brezza marina.
La torre a tre piani, oggi residenza estiva della famiglia Leo, è un eccezionale punto di osservazione: dal terrazzo è possibile ammirare la campagna che si distende a perdita d’occhio fino a raggiungere il mare Adriatico…
La torre fu costruita per difendere l’intera zona da eventuali attacchi nemici, su tutti quelli dei turchi che in passato misero a ferro e fuoco la Terra d’Otranto. Il sistema delle torri fu studiato e messo in piedi dai costruttori dell’epoca lungo la costa e su una linea immaginaria più arretrata per monitorare dall’alto i movimenti delle imbarcazioni, prevenire gli assedi e munirsi di coraggio per respingere i saccheggiatori.
A picco sul mare o radicate nell’entroterra, le torri vegliavano come sentinelle sulle genti del Salento. Anche il fortino di Masseria Melcarne, dalle sembianze di un piccolo maniero, nacque con questa finalità; successivamente, nel corso del XVIII secolo furono apportate delle modifiche alle facciate esterne che trasformarono la funzione della torre.
Spuntarono così due balconi, ad indicare una nuova destinazione d’uso: da quel momento in poi, la torre sarebbe stata un’elegante dimora rurale. Ancora oggi, durante la stagione estiva, è difatti l’abitazione dei proprietari della masseria; all’interno, le antiche scalinate collegano i diversi ambienti: la cucina, le camere da letto…
Da quelle mura e da quei soffitti costruiti a volta trasuda la storia e riecheggiano le voci di chi ha difeso strenuamente la propria vita e la propria terra.