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masseria melcarne

Comunichiamo che abbiamo terminato la vendita dell’olio dell’ultima campagna. Pertanto non potremo soddisfare le ulteriori richieste fino alla seconda metà di novembre 2014, quando saremo pronti con la commercializzazione del prodotto della nuova raccolta.

olio oliva masseria melcarneRingraziamo vivamente tutti coloro che ci hanno scelto ancora e che si dimostrano ogni anno più affezionati alla nostra azienda. È con orgoglio che diamo questa comunicazione, sicuri del fatto che l’olio che offriamo è quanto di meglio ci sia per il palato e la salute.

Cogliamo l’occasione per rispondere compiutamente ad una domanda spesso rivoltaci dalle persone che ci vengono a trovare e a visitare la nostra azienda:

Perchè nei supermercati troviamo l’olio extravergine di oliva a prezzi molto più bassi?

L’olio extravergine di oliva è un olio alimentare estratto dalle olive: la dicitura vergine indica l’olio ottenuto dalla prima spremitura di olive attraverso processi meccanici, quindi senza ricorso a processi o sostanze chimiche, in condizioni che non causano alterazioni dell’olio e la cui acidità libera, espressa in acido oleico, non risulta superiore allo 0,8.

È un olio dalle molteplici proprietà benefiche, dovute anche alla presenza di sostanze antiossidanti (fenoli e tocoferoli): come noto, infatti, aiuta a ridurre la percentuale di colesterolo Ldl (quello “cattivo” per intenderci), a ridurre il rischio di occlusione delle arterie, a ridurre il tasso di zucchero nel sangue, è un prezioso alleato del sistema cardiovascolare, aumenta la secrezione di bile e aumenta anche l’apporto di vitamine importanti.

Come forse nessun altro prodotto, l’olio di oliva lo si può trovare nei supermercati con marcatissime differenze di prezzo, talvolta dieci volte inferiori rispetto alla norma.

A cosa sono dovute queste enormi differenze? Ci si può fidare dell’olio a basso costo? Non proprio.

Riportiamo gli stralci di alcune interessanti ricerche.

Presenza di pesticidi nell’olio extravergine di oliva

L’ Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche avverte: dalla loro recente ricerca è emerso che su 10 bottiglie di olio extravergine acquistate in un supermercato, quattro riscontrano la presenza di pesticidi. Addirittura, tra questi pesticidi figura il Dicofol, un derivato del Ddt, un insetticida proibito in Italia nel lontano 1978.

Perchè la presenza di questi pesticidi? Semplice, si tratta di antiparassitari volti ad eliminare quei parassiti che si insediano negli uliveti e che finiscono per compromettere la produttività del raccolto. Questi insetticidi, però, contengono sostanze nocive dannose per la nostra salute.

E allora, di nuovo, perchè ricorrere a questi pesticidi? Perchè si tratta della via più semplice e più economica per preservare la vita degli uliveti, a discapito di quella dell’uomo.

A questo bisogna aggiungere che, spesso, la raccolta delle olive non avviene nel momento ideale, che coincide con il giusto grado di maturazione e di acidità, ma solo quando queste raggiungono quella grandezza tale da generare, attraverso la spremitura, la maggior quantità di olio possibile.

Perchè avere fretta? Perchè così si può produrre più olio in tempi sicuramente più brevi rispetto a quelli richiesti per la produzione di un buon olio extravergine di oliva. A favor di ciò ci sono anche dei correttori chimici spesso impiegati per assestare quel tasso di acidità dovuto proprio alla raccolta prematura delle olive. Correttori chimici che, come prevedibile, compromettono la naturalezza e le qualità benefiche dell’olio stesso.

Olio extravergine di oliva miscelato con olio deodorato

Il processo di deodorazione permette di eliminare odori sgradevoli presenti nell’olio ottenuto da olive ammassate per lungo tempo sotto il sole, oppure stipate nei cassoni degli autocarri prima di essere pressate.

Prima di essere deodorato, quest’olio non ha nè il colore, né il sapore e né l’odore di un olio di oliva, ma risulta simile ad un olio di semi di girasole.

Dopo una raffinazione chimica, invece, riacquisti il “normale” colore, sapore e odore dell’olio di oliva. Quest’olio di bassissima qualità (che spesso non è neanche commestibile) viene poi miscelato con l’olio extravergine per poi essere trasferito sugli scaffali dei supermercati ad un prezzo molto basso.

Dopo la deodorazione, l’olio contiene elevate quantità di etil esteri (composti che si formano durante la fermentazione delle olive), circa 150 mg/kg, mentre un buon extravergine da questo punto di vista si ferma a livelli bassissimi, compresi tra i 10 e i 30 mg per kg.

Si tratta quindi di un olio contraffatto e di un processo illegale, contro cui tutti gli organi di controllo stanno combattendo da tempo.Solo attraverso analisi specifiche è possibile rilevare la quantità di questi composti, che permettono alle autorità competenti di smascherare i traffici fraudolenti.

Come andrebbero piantate e raccolte le olive?

Un buon olivicoltore, invece, sa bene che anzitutto i parassiti che si insediano nei raccolti possono essere eliminati senza dover ricorrere necessariamente a sostanze chimiche. Un’alternativa, per esempio, potrebbe essere quella di piantare alberi che favoriscono la nidificazione di uccelli, i quali, per nutrirsi, andrebbero proprio a caccia di questi parassiti. In questo modo, non solo si favorirebbe la protezione del proprio raccolto, ma si arricchirebbe anche la fauna e si eviterebbe di eliminare quella specie di insetti indispensabili per la vita delle piante e per l’ecosistema in generale, insetti che a contatto con le sostanze chimiche degli insetticidi morirebbero sull’istante.

Un buon olivicoltore, inoltre, sa bene che la raccolta delle olive deve essere realizzata nel momento ideale, quando queste presentano la giusta maturazione e il giusto grado di acidità, e non semplicemente quando sono grandi abbastanza per essere spremute.

 

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