La “signora in pietra” svetta tra gli ulivi, osservando dall’alto la campagna del Salento e il Mare Adriatico. Sentinella nei secoli delle invasioni turche, l’antica torre è il simbolo di Masseria Melcarne, azienda agrituristica di proprietà della famiglia Leo.
Il complesso masserizio, risalente al XVI-XVII secolo, sorge in agro di Surbo, a pochi chilometri da Lecce, la capitale del barocco. Nero su bianco, un documento del 1653 testimonia la vendita di Masseria Melcarne al barone di Surbo, Giulio Pepe. Un affare da 1636 ducati.
Nel 1741, la tenuta figura invece tra i beni dei Severini, come un agglomerato di corti, case, giardini e alberi d’ulivo… Terminata la stagione delle incursioni piratesche, il fortino perde la sua funzione difensiva: la torre si ingentilisce attraverso la costruzione di due balconate, diventando un’elegante residenza rurale.
Lo scorrere del tempo ci porta nella seconda metà del XX secolo: Masseria “Malecarne”, così chiamata dai contadini della zona, è ancora un luogo arcaico e selvaggio, popolato da una comunità di coloni dediti alla pastorizia, che di lì a poco avrebbero lasciato la campagna per raggiungere i vicini centri urbani.
E’ il 1967 quando l’avvocato Raffaele Leo, incantato dalla bellezza della torre, decide di acquistare la struttura e i terreni circostanti, caratterizzati da una folta macchia mediterranea e dalla presenza di un piccolo uliveto. Un investimento fruttuoso se si considera che, oggi, Masseria Melcarne conta diecimila esemplari d’alberi d’ulivo e un prezioso frantoio.
La passione per la terra e l’amore per la natura si è tramandata di padre in figlio: dal 1987 Francesco Leo si occupa in prima persona dell’attività olearia, prendendosi cura dei 60 ettari di terreno da cui l’azienda produce ogni anno olio di primissima qualità. Un filo d’oro che esalta i piatti del ristorante di Masseria Melcarne, inaugurato nel 2000. E’ l’inizio di una nuova avventura: nasce l’agriturismo, luogo di sapori e convivialità, nel solco della tradizione.