Un paio di chilometri a nord di Masseria Melcarne, e parallelamente lungo tutta la costa che porta verso sud, corre ancora oggi un’affascinante strada carraia vecchia di quasi cinquecento anni. Le fonti storiche già ne parlano alla fine del Quattrocento, denominandola “via dello carro”, era l’antica autostrada del commercio salentino! Essa collegava Brindisi a Otranto, seguendo una direzione che manteneva in media 2-3 km di distanza dalla linea costiera, per evitare le zone paludose di cui era infestato quasi tutto il litorale.
Ad essa si collegavano tutte le numerosissime masserie, addensate sopratutto nella zona a nord di Lecce e subito dopo le Cesine, che erano le grandi macchine da produzione agricola che tenevano in piedi tutta la regione. Questa via era scavata dalle stesse ruote dei carri, che le fonti riportano costantemente in fila lungo la strada, da mattina a sera, per trasportare tutti i beni prodotti in zona: olio, vino, granaglie, varie produzioni agricole, ma anche i vari prodotti dell’artigianato che i contadini realizzavano in masseria. Si tratta di un’arteria di notevole importanza, che nei tratti in cui il terreno non presentava banco roccioso affiorante veniva saggiamente ricoperta da pietrame, con la stessa tecnica usata dai Romani, una perizia che in questa terra evidentemente non è stata mai dimenticata. Oppure, questo tracciato risale in parte, addirittura, proprio a quell’epoca. In effetti il percorso che segue era di notevole importanza anche duemila anni fa e non doveva essere molto dissimile dalla via “Traiano Calabra”, che univa Brindisi a Otranto.
Oggi il percorso è in gran parte nascosto sotto la vegetazione, o coperto dall’asfalto della strada moderna che in alcuni punti le passa accanto. Ma ripercorrendo queste campagne non possiamo non sentire il richiamo dei nostri progenitori, che molto hanno lavorato fra queste zolle!